Queste “operine” di Cechov sono piccole scatole comiche di squarci di vita che si aprono e si chiudono in un lampo. I tre testi, i tre atti…mi, sono accomunati da un rapporto “a tre”: uomo, donna e matrimonio. Sarà l’unione coniugale a vestire di volta in volta significati e natura diversi; ora si presenterà in modo impetuoso, ora puntiglioso, ora codardo.
Nell’opera L’orso l’eterno tema dell’amore si consuma in un dialogo concitato tra una vedova inconsolabile che si rifiuta di pagare delle cambiali ad un ex ufficiale d’artiglieria. L’amore in Domanda di matrimonio si fa invece strada fra ruggini antiche di buon vicinato fra due rampolli di buona famiglia. Il terzo “attimo” La corista vede una moglie tradita che si reca nell’appartamento della rivale per strapparle l’uomo. La ragione umana è incapace di riconoscere le ragioni del cuore ed è alla sua mercé dimostrando quanto l’uomo abbia bisogno d’amore.

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